Lo ius soli tiene banco nella politica italiana da diversi anni. Ma cosa significa questo termine? E qual è la sua origine?
In occasione di diversi eventi, sportivi (come le Olimpiadi) e non, la questione ius soli tende ad emergere quando a rappresentare l’Italia ci sono atleti che hanno origini diverse, ma che sono a tutti gli effetti italiani, perché nati nella nostra penisola. Quindi, in politica e per quanto riguarda l’opinione pubblica, si tende a parlare di ius soli, ma non tutti sanno cosa significhi questo termine. Ecco il significato, la sua origine e tutto quello che c’è da sapere.
- Origine: dal latino.
- Quando si usa: per indicare la cittadinanza di una persona, in ambito di diritto.
- Lingua: latino.
- Diffusione: Italia.
Il significato e l’origine di ius soli
Il termine ius soli è di origine latina, e significa letteralmente “diritto al suolo“. Si tratta di un’espressione giuridica, usata anche in politica, per indicare il diritto alla cittadinanza per un dato paese in cui una persona è nata. Non si prende più quindi la cittadinanza di origine dei genitori, ma al momento della nascita sul suolo di un paese si ha la cittadinanza.
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Nel caso italiano, lo ius soli si applica per nascita sul territorio italiano da genitori ignoti, per nascita sul territorio italiano da genitori apolidi, e per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri impossibilitati a trasmettere la propria cittadinanza per via delle legge dello stato di provenienza.
Quindi i bambini nati in Italia da genitori stranieri non sono automaticamente italiani, ma possono ricevere la cittadinanza solo al compimento dei 18 anni di età, previa domanda almeno un anno prima, a patto che abbiamo risieduto in Italia per tutta la loro vita. Questa versione dello ius soli italiana è datata 1992, e per molti politici questa legge deve essere aggiornata.
Un esempio
Ci sono diversi esempi dell’applicazione dello ius soli che hanno creato polemiche.
Uno di questi è quello legato agli atleti originari di stati esteri che sono nati in Italia, ma fino al 18° compleanno non possono rappresentare la nazione in cui sono nati e cresciuti. Uno di questi è Esaosa “Fausto” Desalu, che ha vinto la medaglia d’oro nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo 2020, insieme a Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu.